LUCARDO

Lucardo è una frazione del comune di Montespertoli, nella città metropolitana di Firenze. Lucardo è probabilmente il più antico insediamento del comune di Montespertoli. Secondo Emanuele Repetti il suo nome deriverebbe da locus arduus ma secondo altre fonti sarebbe una derivazione del tedesco Leocard o Liucard. Forse il nome deriva dal suffisso "lucus" che indicava gli insediamenti agresti religiosi, i boschi sacri. Lucardo era già esistente in epoca longobardaquando amministrava un territorio che si estendeva oltre che sulle valli del Virginio e dell'Agliena anche sulla Val di Pesa e sulla Val di Greve. Secondo un documento conservato nell'abbazia di Nonantola risulta che Lucardo appartenesse a quell'abbazia. La copia dell'atto di donazione venne ritrovata tra i codici Nonantolani da Ludovico Antonio Muratori. La donazione venne effettuata da Carlo Magno e dal duca longobardo Norberto; nel documento risulta che:

« Carlo re' Franchi, de' Longobardi e de' Sassoni e con Lui Norberto duca offrono al venerabile cenobio dei SS.Apostoli e di S.Silvestro in Nonantola tutte le loro corti e giurisdizioni nei contadi di Fiesole, Pistoja, Lucardo, Lucca, Pisa e di Siena.[1] »

Il documento venne pubblicato e giudicato autentico anche da Giovanni Lami e da Girolamo Tiraboschi; oggi il documento è ritenuto un falso. Il castello di Lucardo appare citato anche in documenti risalenti all'VIII, al X e all'XI secolo. Il documento più antico è una membrana di pergamena appartenente al monastero di San Bartolomeo di Pistoia, nel quel il fondatore del monastero Gaidoaldo, medico del re longobardo Desiderio, assegna in dote al convento una corte posta in Lucardo. Il documento risale al 775. Il castello è citato anche in documenti dell'Abbazia di Passignano. In uno risalente al gennaio 1003 risulta una donazione di una casa posta nel castello di Lucardo a favore del monastero di Passignano; altre citazioni risalgono al 1035 e al 9 febbraio 1046, entrambi i documenti risultano redatti presso il castello di Lucardo. Lucardo era sede di un feudo e il feudatario aveva diritto al titolo nobiliare di Conte. Sui conti di Lucardo rimangono pochissime testimonianze. Alla fine del X secolo risulta signore il conte Ademaro, figlio del Marchese Bonifazio di Oberto. Nel 998 risulta che il signore era Lotario dei Conti Cadolingi di Fucecchio. Nel 1070 il signore è Teodorico da Lucardo, forse capostipite dei Lucardesi. In seguito il dominio del castello risulta spartito tra il comune di Semifonte, i conti Alberti e il Vescovo di Firenze. Il castello e il territorio di Lucardo venne devastato truppe ghibelline dopo la Battaglia di Montaperti. Risultano nel castello i seguenti danni

« Turrim et duo palatia et unum terratum ad unum se tenentia, fuisse desctrutum in castro de Lucardo et Domum prope ripam dicti castri et aliam domum in burgo dicti castri[2] »

Mentre nel territorio risulta che vennero distrutte una casa di Tingo di messer Bandino Berlinghieri nel popolo di San Donato a Lucardo; una casa di Guidalotto di Uggeri della Corte nel popolo della pieve di san Lazzaro e due case nello stesso popolo appartenenti a Michele di Diotifece notaio. Alla fine del XIII secolo Lucardo era di proprietà della famiglia Baldovinetti che aveva anche il patronato della chiesa di San Martino, posta fuori dalle mura del castello e che nel X secolo era stata donata dal marchese Bonifazio di Oberto alla Badia a Settimo. Nel 1313 il castello di Lucardo e il vicino castello di Santa Maria Novella vennero conquistati dalle truppe dell'imperatore Arrigo VII. Nel XV secolo divenne proprietà della famiglia Machiavelli Da Lucardo prese origine un ramo della famiglia Pitti chiamato Lujesi. I Pitti erano originari di Semifonte e dopo la conquista di quella città da parte di Firenze vennero scacciati. Il ramo principale scese a Firenze mentre un secondo ramo prese stanza nel casale chiamato Luja e di lì mutarono nome in Lujesi. Sempre dal territorio lucardese sono originari gli Alfani, provenienti dal Fiano, in borgo posto ai piedi del castello di Lucardo e anche le famiglie Buonaiuti e Serragli che ebbero come capostipite comune un tale Belcaro che dopo esser stato scacciato dal castello di Pogni prese dimora a Lucardo. Da Lucardo presero il loro nome la famiglia Lucardesi che in epoca medicea ebbero una sorta di signoria feudale sul castello.

2017 Filippo Tenerani Agenzia Fotografica
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia